Il principio dell’intelligenza artificiale è quello di creare macchine in grado di simulare l’intelligenza, cioè di sostituire l’uomo in alcune delle sue azioni cerebrali. Ma come inciderà tutto ciò sul mondo del lavoro?
Un sapiente mix di informatica, matematica e scienze cognitive, la storia dell’intelligenza artificiale risale in realtà a più di 60 anni fa. La gestione quotidiana è sicuramente la dimensione più spaventosa toccata dall’intelligenza artificiale…
Alcuni servizi di intelligenza artificiale consentono alle aziende di esaminare le e-mail dei propri dipendenti per scoprire se sono insoddisfatti del proprio lavoro, in modo che i manager dei dipendenti possano prestare loro maggiore attenzione prima le loro prestazioni diminuiscono o iniziano a commettere azioni dannose per l’azienda. Ma dove arriverà tra 10 anni l’AI e come impatterà sul mondo del lavoro?
Secondo uno studio pubblicato dalle Nazioni Unite, è più probabile che l’intelligenza artificiale (AI) crei posti di lavoro piuttosto che distruggerli. Ma alcuni settori sono più esposti di altri. Lo studio evidenzia inoltre che gli effetti di questa nuova tecnologia variano considerevolmente a seconda delle professioni e degli ambiti, con le donne che hanno maggiori probabilità degli uomini di vedere influenzato il loro lavoro.
Il lavoro amministrativo negli uffici risulta essere la categoria più esposta alle tecnologie di IA con quasi un quarto delle mansioni considerate ad alta esposizione e più della metà con un livello di esposizione medio.
Secondo l’ILO, tra manager e tecnici, solo una piccola parte dei posti di lavoro sarà interessata dall’intelligenza artificiale, mentre circa un quarto avrà livelli di esposizione medi. Allo stesso tempo, lo studio ha evidenziato che la quota di occupazione potenzialmente interessata dall’automazione era più del doppio per le donne rispetto agli uomini, a causa della sovra rappresentanza delle donne nel lavoro d’ufficio, in particolare nei paesi ad alto e medio reddito.
Masayoshi Son, amministratore delegato della holding finanziaria SoftBank, ritiene che entro 10 anni l’intelligenza artificiale sarà superiore a quella umana. Entro 10 anni assisteremo all’emergere dell’AGI o AI generale capace di superare l’intelligenza umana in quasi tutti i settori.
Il famoso imprenditore ha espresso questa visione durante la SoftBank Global Conference, come riportato da Reuters. Son ritiene che l’AGI sarà “dieci volte più intelligente della somma totale dell’intelligenza umana“, scrive l’agenzia. Secondo lui, inoltre, l’intelligenza artificiale generativa ha già superato l’intelligenza umana in alcuni ambiti. “È sbagliato affermare che l’intelligenza artificiale non può essere più intelligente degli esseri umani perché è creata dagli esseri umani”, ha detto Son.
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