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I bambini imparano a parlare da mamma o da papà? La risposta non è (assolutamente) quella che ci si aspetta

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Giulia Belotti

Il momento in cui un bambino inizia a parlare è sicuramente emozionante. Ecco però da chi prende più esempio, tra mamma e papà

Quando nasce un figlio, i primi giorni ed anche le prime settimane si ha la sensazione che non cresca mai e che resterà per sempre così, minuscolo e completamente in simbiosi con la madre. In realtà il tempo scorre in fretta e, in men che non si dica, il neonato impara a diventare sempre più autonomo, a mangiare da solo e anche a camminare. Uno dei momenti più emozionanti è quello in cui dice le sue prime paroline: ecco però cosa si sa sul modo in cui i bambini imparano a parlare.

Da chi imparano a parlare i bambini: svelata la risposta (mediaat.it)

Un recente studio ha voluto infatti capire quale tra i due genitori ha un impatto maggiore sulle proprietà di linguaggio del figlio, il quale impara a parlare sentendo parlare la mamma e il papà e quindi imitandoli, copiando i suoni che emettono. Ecco gli incredibili risultati di questa ricerca: non lo direste mai.

Come imparano a parlare i bambini: il ruolo di mamma e papà

Un recente studio condotto da Lynne Vernon-Feagans dell’Università del North Carolina ha voluto provare a capire quale sia il genitore dal quale i bambini prendono più esempio nel momento in cui imparano a parlare. La studiosa ha preso in analisi 92 famiglie, studiando il modo in cui si esprimevano le mamme e i papà nei confronti dei figli. In questo contesto, l’esperta ha osservato che tutti i figli di papà con un vocabolario vario e articolato usavano la lingua molto facilmente e, con il tempo, sviluppavano una varia proprietà di parola.

Da chi imparano a parlare i bambini: svelata la risposta (mediaat.it)

Questo suggerisce quindi che sia il papà il genitore più influente nell’apprendimento linguistico del figlio. La studiosa, però, ha rivelato un altro dato incredibile: la vastità del vocabolario del padre ha influenze positive sul figlio anche nel caso in cui il papà parli poco. Di fatto, questo evidenzia come non sia importante tanto la quantità, nelle prime fasi di sviluppo linguistico, quanto la qualità di ciò che si dice.

Questa ricerca ovviamente non vuole portare le mamme a sentirsi escluse da quel momento così importante della vita di proprio figlio, ma semplicemente vuole rendere i papà consapevoli dell’importanza delle parole che escono dalla loro bocca: l’età più delicata, in merito a tutto ciò, è quella che va dai 2 ai 3 anni.

Giulia Belotti

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