Conosci le origine e la storia del cappello? Scopri perché porta male poggiarlo sul letto e perché dovresti evitare di farlo!
Quante volte hai indossato un cappello per proteggerti dal sole a quest’estate? Probabilmente molte volte. Ma il cappello è molto più di una semplice protezione solare o di un accessorio di moda. L’uso dei primi copricapi risale a tempi antichissimi quando le prime civiltà sentivano la necessità di proteggersi dalle intemperie metereologiche. Nell’antico Egitto, gli artigiani creavano dei copricapi di paglia per proteggere dal caldo del deserto.
Nell’antica Grecia e a Roma, molto spesso i copricapi venivano utilizzati per usi simbolici, infatti, erano indossati anche dalle raffigurazioni delle divinità. Durante il medioevo, i cappelli iniziarono a diventare un segno di distinzione sociale, infatti le persone di una certa classe indossavano copricapi decorati con gioielli e piume. Proprio in questo periodo iniziarono a nascere delle superstizioni legate ai capelli.
Fortuna e sfortuna: la superstizione legata ai cappelli
Nell’antichità c’erano svariati contesti in cui l’uso del cappello poteva portare fortuna o sfortuna. Nell’ambito medico, l’abitudine di lasciare il copricapo del medico sul letto del malato veniva considerato di buon auspicio. Infatti, si credeva che tramite il cappello il paziente malato potesse trarre energia per guarire.
Ma non era questa l’unica interpretazione che veniva dato al cappello del guaritore. Più spesso, il medico si trovava a lasciare il cappello sul letto perché doveva agire velocemente per tentare di salvare la vita al malato. Il copricapo diventava, quindi, un oggetto che a contatto con malattie e sofferenze poteva trasmettere energie negative.
Anche dal punto di vista religioso abbiamo due facce di una stessa medaglia. Oltre al medico, ci si affidava infatti ai preti per praticare dei rituali per le persone malate. Il cappello poteva essere visto come un oggetto sacro che poteva guarire la persona malata, poteva essere un mezzo tra il divino e il terreno.
L’altra usanza però, prevedeva che il cappello potesse diventare un veicolo di forze oscure. Queste potevano addirittura influenzare negativamente la persona sofferente. Infatti, quando non c’era più niente da fare per il malato, il prete praticava l’estrema unzione posando il proprio cappello sul letto.
Oltre all’ambito medico e a quello religioso, anche al mondo dei cavalieri erano associati delle credenze per quanto riguarda i copricapi. Si narra, infatti, di cavalieri che venivano sepolti con l’elmo posto sulla loro tomba. Questo gesto, secondo la tradizione, aveva lo scopo di proteggere il defunto nell’aldilà in quanto l’elmo era simbolo di coraggio e forza.
Anche in questo caso, però, il copricapo può rappresentare qualcosa di sfortunato. Infatti, se durante la vita del soldato elmo poteva fungere da protezione, lasciarlo sulla barra potrebbe essere un porta sfortuna. Si crede che, come non abbia adempiuto al suo scopo di proteggere il cavaliere in vita, anche dell’aldilà l’elmo potrebbe attirare energie negative.
Come abbiamo visto sono molte le superstizioni intorno al cappello. Alcuni credono che possa incanalare energie positive, altri quelle negative. Tu cosa ne pensi?