Attenzione! I casi di bronchiolite sono in forte aumento: impariamo a riconoscere i sintomi per intervenire subito.
Il virus respiratorio sinciziale, chiamato per semplificare VRS, quest’anno ha fatto la sua comparsa molto in anticipo spiazzando i medici che lo attendevano al varco verso novembre. All’ ospedale pediatrico Bambino Gesù si sono visti arrivare molti casi di bambini affetti dal virus. È un tipo di malattia che desta preoccupazione soprattutto nei neonati fino a 6 mesi e in tutti i bimbi con fragilità. L’anticipo della sua comparsa è dovuta probabilmente all’epidemia di Covid e poiché non esistono cure specifiche, bisogna assolutamente fare prevenzione.
È necessario preservare soprattutto i neonati dal virus, ai primi segni di malessere bisogna consultare il pediatra per evitare peggioramenti. Il Virus è responsabile della maggior parte delle infezioni a carico dell’apparato respiratorio; i bambini lo contraggono di solito nel primo anno di vita fino ai quattro anni, comincia con infezioni del tratto respiratorio superiore ma può arrivare a provocare bronchioliti e polmoniti.
Aver contratto il virus non garantisce l’immunità ma gli eventuali altri contagi saranno di modesta entità e rimarranno confinati alle vie aeree superiori, resterà comunque pericoloso per i lattanti fino a sei mesi, per i prematuri e per quelli con patologie cardiache, asma e immunodepressi. A volte la patologia colpisce anche i bambini più grandi e gli adulti senza particolari conseguenze ma negli anziani invece può provocare polmoniti.
Per prevenire e ricorrere subito ai ripari evitando infezioni respiratorie gravi, bisogna fare molta attenzione ai sintomi che possono essere scambiati per normali disturbi autunnali ma in caso di dubbio è sempre meglio consultare il pediatra. Ecco i sintomi più frequenti:
–Naso che cola e febbre (i primi)
–Respiro sibilante ( vuol dire che sono interessate le vie aeree superiori)
–Apnea nei bambini fino a sei mesi
Negli adulti si presenta come un semplice raffreddore, senza particolari malesseri. Come abbiamo detto non esiste un farmaco specifico quindi il medico stabilirà la cura in base al caso specifico prescrivendo analgesici e la somministrazione di liquidi, molto importante per non arrivare alla disidratazione; si arriva all’ossigeno nei casi più gravi e ai bimbi immunodepressi verranno prescritti degli antivirali. È importante l’igiene per la prevenzione, fondamentale evitare contatti a rischio, sarebbe utile anche l’uso della mascherina in presenza di neonati.
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